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- Lunedì, 12 Dicembre 2016
Ariano Irpino 2128 visualizzazioni
DATA 12 Dicembre 2016
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COMUNE Ariano Irpino




La storia di Ariano Irpino è da sempre legata alla lavorazione della ceramica, una tale ricchezza che ha permesso al comune di entrare a far parte della prestigiosa Associazione Italiana Città della Ceramica (A.I.C.C).
Questa nobile arte ad Ariano, secondo quanto attestato da alcuni documenti angioini, nacque circa 800 anni fa nelle grotte di arenaria dove erano presenti già diverse botteghe di "cretari".
I primi prodotti risalenti al XIII e il XIV secolo, avevano molte similitudini con la ceramica islamica, opera di maestri artigiani che avevano aperto le proprie fornaci nelle terre conquistate dall’impero islamico a seguito di Ruggero II il Normanno. Fino a tutto il XVI secolo le maioliche erano smaltate in bianco e decorate con sintetici elementi in azzurro mentre, nel XV secolo, le opere dei ceramisti iniziarono a risentire dell'influenza dei grandi maestri di Faenza portati in città, intorno al 1421, da Francesco Sforza, conte di Ariano. Fu solo a partire dal XVII secolo che le maioliche arianesi iniziarono a creare un'identità propria dando vita ai famosi “oggetti solari di Ariano”, così definiti per le fantasiose forme e colori quali il giallo ocra o arancio, il bruno manganese, il blu cobalto e il verde ramina che caratterizzavano i manufatti. Il tracollo di quest’arte avvenne nel XIX secolo ma, interessante a tale proposito il contribuito del Prof. Guido Donatone e del pittore, scultore e ceramista Giuseppe Russo che, nel 1979, con l'aiuto dei figli, tentò di dare nuovo impulso al settore aprendo un laboratorio di ceramica dopo la scomparsa delle ultime botteghe artigiane; più recente il progetto "Tranesi: Il Museo diffuso dell'Arte ceramica", un tentativo volto a recuperare quelle vecchie fornaci ancora esistenti presso il Rione Tranesi.
Da qui la realizzazione di un museo civico interamente dedicato alla ceramica arianese nato nel 1991 in via D'Afflitto che ha lo scopo di ricordare e tramandare le tradizioni e la cultura del comune della valle Ufita. Questo spazio è custode dell’antica arte della maiolica locale; al suo interno è infatti conservata una significativa raccolta di reperti di uso domestico e ornamentale risalente al XII e al XXI secolo, si parla di circa 250 pezzi oltre a una donazione privata di ceramiche meridionali-adriatiche risalente al IV-V secolo a.C.
Nell'oggetto in foto è raffigurata l'antica chiesa del Carmine, risalente al XVII secolo.

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