È possibile datare le origini di Capriglia e ritenere una frequentazione al tempo di Cristo, grazie al ritrovamento di alcuni reperti archeologici, oltre alle necropoli ed alle ville rustiche, ed oggetti rinvenuti in tombe, alcune stazioni realizzate per offrire riparo a persone ed animali durante gli spostamenti da un oppidum all'altro. Tali stazioni erano chiamate "Caprilia" (stallo) da cui nasce il nome del paese. È durante il 700 che Capriglia vive il suo massimo splendore, vedendo succedersi diverse famiglie del regno di Napoli nei suoi palazzi, i Carafa, i Caracciolo, gli Schipani ed acquistata infine da Nicola Macedonio, dei duchi di Grottolella a cui appartenne fino all'abolizione dei diritti feudali nel 1806.