La prima citazione del castello, di origine longobarda, risale ad un atto in cui si legge che Siconolfo, conte di Conza, dona al monastero salernitano di San Benedetto alcune proprietà in “Castello Vetere”.
Subisce profonde trasformazioni e modifiche strutturali ma ancora oggi assume l’aspetto di un chiaro borgo medievale: tramite l’arco dell’attuale campanile si accede in un cortile dove si aprono una serie di abitazioni. Dal pianterreno si accede ai sotterranei, una volta adibiti a deposito.