Nella seconda metà del XV secolo il centro fu interessato da una massiccia migrazione di popolazioni albanesi provenienti dai Balcani meridionali, chiamate arbëreshë, che giunte in Italia a seguito del condottiero Giorgio Castriota Scanderbeg, per aiutare Federico I di Napoli contro il nemico Giovanni d'Angió, costruirono un nuovo borgo in una zona scarsamente popolata. Il re, in segno di gaditudine, permise agli esuli albanesi di rito greco, di restare in Italia qualora lo desiderassero. A Greci il rito bizantino fu abolito dal cardinale Orsini, giungendo anche ad azioni di forza, impedendo gli abitanti di preservare le usanze e la lingua albanese, ancora parlata dagli abitanti.