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Giovedì, 13 Aprile 2017 - 09:24

"Invasioni Irpine" a Morra De Sanctis. Nel link tutte le foto e il video della giornata

"Invasioni Irpine" a Morra De Sanctis. Nel link tutte le foto e il video della giornata
La mattina di domenica 2 aprile il gruppo degli “invasori irpini” invade il borgo di Morra Irpina che solo in seguito (nel 1934), in onore del suo più illustre figlio, Francesco de Sanctis (1817-1883), patriota, insigne letterato e statista di valore, mutò il suo nome, assumendo l'attuale denominazione di Morra de Sanctis. Nonostante le avverse condizioni metereologiche previste un timido sole si faceva spazio tra le nubi ed accoglieva, insieme ai simpaticissimi ragazzi della Pro Loco Morra De Sanctis”, il gruppo di ragazzi provenienti da ogni parte dell’Irpinia alla scoperta di questo angolo della provincia. Dopo una breve pausa caffè nell’attesa che il gruppo si compattasse i ragazzi della pro loco ci danno il benvenuto nel municipio, esattamente in una stanza del comune da loro allestita per punto di informazione turistica e non. Da li la nostra visita può cominciare in direzione dell’antico centro del paese. Ci imbattiamo dapprima nell’antico palazzo Indelli-Molinari in attesa di restauro e di fronte ad esso, in una piccola piazzetta, notiamo una targa che riporta le parole di Francesco De Sancits nel suo “viaggio elettorale” in Alta Irpinia, targhe che ci accompagnano in tutto il percorso per rivivere insieme all’illustre letterato i suoi ricordi nel suo comune natio. Una serie di caratteristiche stradine ci conducono alla maestosa chiesa dei SS Pietro e Paolo interamente riedificata nel XVIII secolo. Essa presenta una facciata semplice con un imponente portale in pietra in stile baroco; al suo interno ad unica navata, invece, sono conservati una cantoria lignea del XVIII secolo, il coro ligneo del 1796, una tela della fine del XVIII secolo che raffigura l'Assunta ed i Santi Pietro e Paolo, tre altari in marmo, risalenti, rispettivamente, al XVII, inizio XIX e XX secolo. Dalla parete di destra è possibile accedere alla la Cripta della famiglia Morra, dove sono sepolti tutti gli avi e discendenti. All’uscita dalla chiesa ciò che ci colpisce è la torre campanaria nata inizialmente come torre di avvistamento e rovinata in seguito ai numerosi sismi che han colpito la zona nel corso dei secoli. Percorrendo una piccola salitina giungiamo ai piedi delle due torri cilindriche poste a corredo dell'ingresso principale del castello medioevale noto anche come castello dei principi Biondi-Morra. Questo è situato sulla parte più alta del centro abitato in quanto doveva fungere, nell’epoca della sua edificazione (nel IX secolo), la funzione di controllare i confini del Gastaldato. In epoca normanna il castello venne rifatto e successivamente trasformato in residenza gentilizia. Al suo interno oggi è ospitato il museo archeologico che conserva reperti fin dalla preistoria. Ci lasciamo il castello e la chiesa dei SS Pietro e Paolo alle spalle e ci immergiamo nuovamente nelle stradine del borgo fino a giungere dinanzi ad un’altra targa nella quale il piccolissimo Francesco De Sanctis racconta le sue emozioni vissute in quegli anni in quei vicoletti, poco distante infatti, troviamo la casa in cui nacque la quale oggi ospita un piccolo museo a lui dedicato dove si trovano oggetti a lui appartenuti e pergamene ed attestati di quando divenne parlamentare. Ancora colmi di emozione ci rechiamo in una piazzetta poco distante dal quale ammiriamo un panorama mozzafiato. La diga di Conza si fa spazio tra le verdi colline dell’Alta Irpinia ed il Terminio ed il Cervialto si impongono davanti alla nostra vista. Sulla stessa piazzetta si affaccia l’antico Palazzo Molinari probabilmente il più interessante edificio signorile di Morra, risalente al XVIII-XIX secolo e caratterizzato dall'uso sapiente della pietra, sia come elemento di costruzione che estetico. Allo stato, l'edificio, dotato di un bel giardino pensile, è di proprietà del Comune di Morra De Sanctis, per effetto della donazione effettuata, nel 1983, dalla Nobil Donna Emilia Molinari, vedova Criscuoli, ultima discendente della famiglia Molinari. Dopo un breve saluto del sindaco ci salutiamo con i ragazzi che ci hanno felicemente ospitato nel proprio borgo e ci rechiamo presso il laghetto Vernicola sulle cui rive si trova il ristorante famoso in tutta l’Irpinia e non solo, per il suo piatto di punta: il Baccalà. Foto degli invasori: Pascal Melchionna Vito Galgano Gianni Santucci Michele Vena Michele Colucciello Fabrizio De Marco Felice De Dominicis


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MORRA DE SANCTIS
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